Con la presa di potere dell’Afghanistan da parte dei Talebani, dopo l’improvvido ritiro del contingente militare occidentale, la vita di migliaia di donne e uomini afgani è a rischio. Ciò riguarda in particolare coloro che i talebani considerano dei nemici da ridurre al silenzio o addirittura da eliminare; tra questi le persone che si sono impegnate, anche a fianco dell’Italia e dei Paesi europei, per cercare di promuovere un Afghanistan laico, aperto, equo e attento alla promozione dei valori e dei diritti universali a cui le nostre società si ispirano.Bene ha fatto il Governo italiano a coinvolgere la comunità internazionale e a predisporre con urgenza un piano per mettere in sicurezza i collaboratori del contingente militare e diplomatico a Kabul e presso il comando di Herat, attuando da subito corridoi umanitari per offrire protezione e accoglienza a quanti hanno collaborato con le Istituzioni italiane in questi anni e alle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne.
In questo scenario, seguendo anche le indicazioni dall’ANCI, la Federazione di Sondrio del PD aderisce convintamente alla campagna promossa dal PD nazionale “insieme per il popolo Afgano”. In attesa di un forte coordinamento internazionale e di una necessaria normativa nazionale che disciplini termini e condizioni dell’accoglienza dei cittadini afghani, prevedendo l’ampliamento della capacità di accoglienza diffusa sul territorio, la Federazione PD di Sondrio, vista la situazione di estrema drammaticità, di emergenza e di pericolo, chiede che anche i nostri enti locali, a cominciare dal comune capoluogo e dai comuni capo mandamento della nostra provincia, come già fatto in molti comuni italiani, decidano di accogliere alcune di queste persone.È evidente che drammi umani come questi devono essere affrontarti e risolti dentro un quadro internazionale, nel quale l’Europa deve essere giocoforza protagonista, ma siamo sicuri che anche dalle nostre comunità locali, come è avvenuto in passato, possa arrivare una positiva e concreta risposta in termini di accoglienza e solidarietà, pur nei limiti delle singole disponibilità economiche e strutturali.
E’ necessario operare con umanità e concretezza con tutti coloro che si trovano in difficoltà, in particolar modo per le donne sole, i bambini, le persone LGBT, ma anche per giornalisti, insegnanti, studenti, operatori sanitari e per chiunque sia a rischio di ritorsioni ad opera dei talebani, per l’impegno a favore della tutela dei diritti umani; per tutti costoro deve esserci certezza di sicurezza, protezione e libertà.Anche ciascuno di noi può essere parte attiva della campagna “insieme per il popolo Afgano”, nel sostenere le ONG che ancora affrontano la situazione nel Paese (ad esempio EMERGENCY, CROCE ROSSA ITALIANA, PANGEA ONLUS, WOMEN FOR WOMEN INTERNATIONAL, NOVE ONLUS) o nell’organizzare l’ospitalità in Italia, con una donazione al seguente IBAN IT98Z0538703201000003100935 con causale “Solidarietà Afghanistan”, o seguendo le istruzioni qui descritte https://bit.ly/3D07WsI, che sarà destinata ad ANCI per l’organizzazione dell’accoglienza.
il Segretario provinciale
Michele Iannotti